La Biblioteca "Carlo Manzia, SJ", nata per desiderio di papa Leone XIII, conserva diversi volumi donati dallo stesso pontefice tra il 1900 e il 1903 ad uso dei seminaristi e dei docenti del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni. Alla morte del papa, per sua stessa disposizione, il fondo si è arricchito di altri libri provenienti dalla biblioteca personale; nei decenni successivi il Collegio ha inoltre incrementato la raccolta "leoniana", acquisendo monografie, saggi, serie, studi e documenti che raccontano la vita di papa Pecci e il suo magistero, anche in edizioni non italiane.
Così, tra i circa 35.000 volumi della biblioteca, un insieme di opere riguardanti moltissimi ambiti tematici sono riconducibili alla figura di Leone XIII, in parte selezionate proprio dal papa per l’alta funzione educativa dell’istituto seminariale, in parte custodite nel "suo" Collegio in memoria e per omaggio al fondatore.
Sfogliare questi volumi è entrare nel pensiero poliedrico del pontefice carpinetano, cogliere l’abbondanza e la varietà delle discipline che lo interessavano, capire la profondità e la modernità degli studi che promuoveva per i giovani aspiranti al sacerdozio, prendere coscienza delle questioni più complesse del suo pontificato e della sua eredità.
Con il progetto DUC IN LATIUM è iniziata una fase di esplorazione del fondo librario leoniano, che per la prima volta viene reso disponibile in digitale e diventa un patrimonio vivo su cui innestare nuovi percorsi di valorizzazione.
LA DIGITALIZZAZIONE
La digitalizzazione ha riguardato 108 volumi dell’Ottocento e del Novecento, scelti per la preziosità delle edizioni, l’eterogeneità delle materie, l’aderenza con la biografia e la produzione letteraria autografa di papa Pecci, l’uso delle lingue europee e del latino, oltre l’italiano.
I formati digitali sono stati ottenuti mediante l’uso di uno scanner planetario Metis e metadatati, con l’obiettivo di consentirne la consultazione on line su BeWeB una volta completata la pubblicazione dei relativi record bibliografici; essi costituiscono un’estensione del patrimonio della biblioteca, aumentano la capacità di interrogazione dei testi e permetteranno ancora di avviare ricerche sul magistero di Leone XIII, sui testi della sua formazione, le sue letture, i suoi componimenti poetici, i collegamenti con autori ed editori, la relazione con il territorio della sua Diocesi, a partire dai luoghi natali e dal Pontificio Collegio Leoniano.
I LUOGHI DI LEONE XIII ATTRAVERSO I LIBRI
In particolare, alcuni libri contengono testimonianze, memorie e fotografie che raccontano l’intramontabile legame tra Leone XIII e la sua terra di origine. I testi descrivono luoghi di famiglia o monumenti di Carpineto Romano: un tuffo in una storia fatta di nobiltà e progresso, attraverso cui si possono capire più profondamente il bagaglio esperienziale del grande pontefice e la sua costante attenzione per il borgo lepino.
Per DUC IN LATIUM sono stati selezionati due volumi, con l’intento di ispirare altrettanti percorsi di valorizzazione, uno tra i palazzi, le chiese e le montagne che costituirono gli scenari dell’infanzia e della giovinezza di papa Pecci e uno tra le piazze e le cavità del monte Carpino che ancora oggi ospitano gli elementi di un imponente acquedotto voluto dal pontefice nel 1888.
In queste storie si affacciano gli architetti e gli ingegneri che si ritroveranno coinvolti nella costruzione del grandioso edificio del Pontificio Collegio Leoniano.






