L’Archivio Storico Diocesano di Anagni custodisce dal 2010 l’antico fondo capitolare della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, dotata di un Tabularium già a partire dal XII sec.
I documenti attestano soprattutto gli jura della Cattedrale e sono prodotti a beneficio del potente Capitolo, ma l’archivio capitolare ha raccolto anche le carte della chiesa anagnina e gli atti dei Vescovi fino al Cinquecento, arricchendosi delle pergamene di IX-X sec. versate dal monastero di San Pietro di Villamagna dopo il 1297 e di importanti archivi privati due-trecenteschi.
Si aggiunge inoltre a questa cospicua documentazione la produzione della cancelleria pontificia negli anni in cui i papi hanno soggiornato ad Anagni, fino al periodo bonifaciano (1280-1303) a cui corrisponde un corpus di grandissimo interesse per la storia del pontificato del papa anagnino Bonifacio VIII e per la ricostruzione della sua influenza sulla vita degli istituti ecclesiastici e della città laziale.
Nonostante alcuni documenti siano stati trasportanti a Roma alla fine del XVI sec. nel tentativo di riunificare nell'Archivum Arcis le carte pontificie, mescolando però a quelle anche carte anagnine e di importanza locale, la consistenza dell’archivio capitolare, per numero e rilevanza delle entità documentali, ha conservato un altissimo valore: ad oggi si contano 1177 pergamene e diverse serie di atti cartacei databili tra il IX sec. e l’età moderna.
CATALOGAZIONE E TRANSIZIONE AL DIGITALE
Dopo le attività di tutela, gli studi e le edizioni dedicate al fondo capitolare con rinnovato slancio nel corso della seconda metà del Novecento, il progetto DUC IN LATIUM apre una nuova fase per la conservazione e la ricerca nel nostro archivio. Disponendo di un solo inventario cartaceo delle pergamene, compilato nell’anno 1700 dal canonico Domenico Ciro, assolve all’urgenza di digitalizzare il processo di catalogazione e avvia la compilazione del catalogo mediante l’applicativo Arianna4Work con la creazione delle schede descrittive e l’aggregazione delle riproduzioni digitali. La dematerializzazione dei documenti, inclusi i sigilli ove presenti, consente di censire velocemente e di disporre di immagini ad alta risoluzione della collezione pergamenacea e sfragistica, di approfondire e incentivare le ricerche e di preservare gli originali, promuovendo la consultazione del patrimonio su BeWeB per le fasi di studio che non prevedano una specifica analisi del supporto.
LA VALORIZZAZIONE DEL CORPUS BONIFACIANO. DAL DOCUMENTO ALLA CITTÀ
Con il progetto DUC IN LATIUM inizia anche una fase di valorizzazione di tutte le conoscenze desumibili dai documenti sulla fisionomia della città di Anagni e del suo paesaggio rurale medievale, specialmente nel periodo in cui ha dominato la famiglia Caetani e la gigantesca figura di papa Bonifacio VIII. La ricostruzione delle dimensioni e dell’articolazione interna di Anagni nell’ultimo quarto del Duecento, la delimitazione delle parrocchie e delle regioni civili, la distribuzione della proprietà fondiaria e immobiliare, con le innumerevoli notizie sulla composizione sociale e politica e sulle questioni economiche, sono campi di indagine in cui si sono addentrati gli studiosi almeno dagli anni ’60. Oggi è possibile visualizzare gli esiti delle loro ricerche in modo innovativo, su mappe interattive e in ambienti relazionali, in grado di mettere insieme più entità: dal documento digitalizzato alla fotografia, dalla navigazione virtuale al video, dall’informazione testuale a quella geografica. Si parte con un documento fondamentale: la Sententia diffinitionis parrochiarum del 1280.