Chiesa di Santa Rosa

Edificio di culto

  • Viterbo (VT)
  • Giovanni Giardini di Forlì, 1699, Urna di Santa Rosa, bronzo dorato

Presentazione

Il santuario di Santa Maria dell’Ordine di San Damiano (odierno monastero di Santa Rosa) è custodito dalle Monache Clarisse Urbaniste, e sembra essere stato edificato sulle fondamenta di un preesistente oratorio intitolato a Santa Maria. La chiesa, in cui secondo la Vita quattrocentesca papa Alessandro iv fece trasferire il corpo incorrotto della piccola viterbese, venne intitolata a Santa Rosa da Viterbo nel xiv secolo. Nel corso dei secoli, anche a seguito del crescente culto verso la Patrona, sono stati effettuati numerosi interventi di ampliamento e rinnovamento, l’ultimo dei quali risalente al 1845, su progetto di Vincenzo Federici. La chiesa fu consacrata dal Cardinal Pianetti nel 1850, dopo il rifacimento della facciata. La cupola, invece, fu realizzata nel 1913. All’interno l’opera di maggior pregio, dopo la perdita degli affreschi quattrocenteschi di Benozzo Gozzoli, è senza dubbio la Madonna in trono con Bambino tra santa Rosa e santa Caterina d’Alessandria dipinta da Francesco di Antonio da Viterbo, detto il Balletta. Il corpo incorrotto di santa Rosa si trova dietro una grande cancellata in ferro ed è racchiuso in un’urna fatta costruire dalle monache nel 1699 da Giovanni Giardini da Forlì, argentiere della casa reale d’Inghilterra.

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