Presentazione
La catacomba di Santa Savinilla è la più importante tra quelle che erano state collocate lungo il percorso dell’antica via Amerina. Questo cimitero ipogeo è stato utilizzato dall’importante comunità cristiana della città di Nepi, una delle prime di cui si ha conoscenza nel territorio a nord di Roma. Al suo interno sono state individuate oltre mille sepolture con deposizioni realizzate in un lasso di tempo collocabile tra i secoli IV e VI.
Secondo la tradizione, questa catacomba era stata collocata nei pressi del luogo dove furono uccisi Tolomeo e Romano che, verosimilmente, hanno subito il martirio per aver confessato la loro fede in Cristo alla metà del III secolo. In effetti, l’ingresso di Santa Savinilla è posto nella chiesa seicentesca di San Tolomeo, ricostruita su un luogo di culto più antico collocato Ad Corpora, ossia dove erano stati deposti i citati martiri Tolomeo e Romano.
La catacomba si sviluppa sottoterra su vari livelli attraverso tre gallerie principali e alcune secondarie, collegate da scale per passere da un piano all’altro. I loculi sono disposti lungo le pareti delle gallerie. A eccezioni di alcune, che sono parzialmente chiuse, le sepolture sono aperte e non contengono resti umani ma solo pochi manufatti, oggi conservati al Museo Civico di Nepi.
Vi si trovano alcune iscrizioni di ispirazione religiosa, come In Pace o Hic dormit, seguite dal nome del defunto, e qualche decorazione ancora ben visibile; mentre, all’inizio del XIV secolo, una delle ultime sepolture prima di rientrare nella chiesa è stata affrescata con la immagini del Salvatore e di due Apostoli.

