Retta dai
padri Serviti, è costruita nella prima metà del 1500. Nel 1561 la Comunità di
Ischia dona l’area per la fabbrica dell’adiacente convento, la cui costruzione
sarà condotta a termine nel 1580, anno in cui la stessa comunità dona chiesa e
convento all’Ordine dei Servi di Maria. Vi ha sede la Compagnia del Rosario,
eretta nel 1580, e la Compagnia dell’Habito, eretta nel 1609. La chiesa viene
consacrata nel 1614 dal vescovo di Castro Alessandro Rossi. Nel 1726 vi ha ancora sede
la Confraternita del Rosario. L’edificio subisce pesanti rimaneggiamenti in
epoca barocca. Nel 1817 i Serviti lasciano il convento e la chiesa passa sotto
la giurisdizione della chiesa arcipretale di Ischia, le rendite del convento
passano al Seminario di Acquapendente.
Fonti: E.
Stendardi, Ischia di Castro: memorie
storiche, Empoli, 1969, pp. 73-75; Archivio storico vescovile di Acquapendente, serie visite pastorali, Visite di: Celso Paci, 1583,
Faldone 1, fascicolo 1, c. 30 v; Nicola Leti, 1656, c. 268v; Bernardino Egidio
Recchi, 1726, c. 5; Clemente Maria Baldini, 1781, c. 37v.
Architettura
La chiesa si trova in prossimità del museo civico di Ischia di Castro, all’angolo tra via di S. Ermete e piazza Cavalieri Vittorio Veneto. Soltanto alle spalle la chiesa confina con altri edifici.
L’impianto, il cui asse va da ovest ad est, è ad aula unica, scandita da quattro archi diaframma a sesto acuto, con coro quadrato, della stessa larghezza dell’aula. Ai lati, tra gli archi, sono ricavate nello spessore murario delle nicchie arcuate e affrescate. Nel presbiterio, rialzato di tre gradini, vi sono due porte sia a destra che a sinistra; di queste, però, solo la prima a sinistra e la seconda a destra conducono verso locali secondari, essendo le altre due murate. La prima comunica con la sagrestia, mentre la seconda si apre nell’ambiente ove è possibile suonare le campane. In controfacciata una bussola a vetri fa da filtro all’accesso.
L’alzato è semplicemente intonacato, ad eccezione degli archi diaframma, i cui piedritti e la cui ghiera appaiono con i loro conci in vista.
Gli archi diaframma sostengono la doppia orditura lignea della copertura a due falde. Il presbiterio è invece coperto da una volta a crociera.
La luce entra dalla parete di fondo del presbiterio, attraverso tre finestre arcuate (la centrale di maggiori dimensioni). Un oculo su entrambi i lati dell’aula si apre, inoltre, tra il primo e il secondo arco diaframma; infine, un terzo oculo si apre in facciata.
La quota interna della chiesa è soprelevata rispetto all’esterno. Precede infatti l’accesso una lunga rampa piramidale di dieci gradini.
La facciata è a coronamento orizzontale, in muratura a vista di bozze di pietra; la sua sommità si eleva al disopra del tetto dell’aula.
Al centro si apre il portale arcuato in pietra, con cornice superiore rettilinea. Al disopra vi è la finestra circolare, anch’essa con cornice in pietra.