Chiesa del Santissimo Salvatore

Edificio di culto

  • Farnese (VT)
  • Chiesa del Santissimo Salvatore
  • Chiesa del Santissimo Salvatore

Presentazione

Di origine tardo medioevale, citata per la prima volta alla fine del XV° secolo. Ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli. Non si hanno notizie precise circa il trasferimento della sede della Parrocchia dalla Chiesa di Santa Maria della Neve a questa Chiesa, che con molta probabilità avvenne nella prima metà del 1500, il completamento della navata sinistra probabilmente è avvenuto nel corso del XVI secolo in seguito ai lavori per la costruzione di un cimitero sul lato sud della Chiesa.

Il 10 novembre 1711 viene posta la prima pietra per la ricostruzione dell'attuale campanile, in sostituzione del vecchio crollato nel 1708. All'inizio de XX° vengono eseguiti numerosi lavori di restauro che portano all'eliminazione di alcuni altari laterali, e i restanti saranno rifatti in marmo nel 1947.

Bibl.: Angela Sbocchia, Farnese attraverso le visite pastorali in età moderna, Tesi di laurea, Università degli studi della Tuscia, Facoltà di Conservazione dei beni culturali, indirizzo archivistico-librario, a.a. 2008-2009.

Architettura
La chiesa si trova all’entrata del borgo medievale di Farnese, subito dopo Porta della Rocca, prospiciente con il suo lato nord sulla piazza tra via Principe Amedeo e via XX settembre. Quest’ultima via la costeggia sul lato ovest, mentre ad est e in parte del lato sud sono addossati edifici di pertinenza parrocchiale. L’impianto è a due navate: una centrale, di ampia dimensione, e una laterale a sinistra. Le due navate comunicano tramite quattro arcate su pilastri. Il presbiterio occupa una successiva campata e termina in un’abside semicircolare coperta da una semicalotta. La navata laterale ha una cappella di testata a pianta quadrata coperta da una cupola su pennacchi e lanternino centrale. In controfacciata una bussola lignea è sormontata da una cantoria con organo a canne. Le fronti interne della navata sono scandite in sei campate da un ordine di paraste piuttosto aggettanti, concluse da una cornice continua, su cui s’imposta un attico a pilastrini. In basso l’ordine inquadra archi, i quali sono aperti in corrispondenza della comunicazione con la navata secondaria e ciechi sul lato destro della navata centrale, così come sono ciechi ai due lati del presbiterio. In alto, invece, fra i pilastrini del secondo ordine si aprono in maniera alternata, con riquadri dipinti, coppie di finestre ad arco ribassato. L’aula è coperta da un soffitto piano a cassettoni, mentre le quattro campate della navata laterale sono coperte da volte a crociera. Una lunetta, un oculo e un’altra lunetta si aprono dalla seconda alla quarta campata della navata laterale; mentre una finestra a terminazione curva si apre in asse nella semicalotta del presbiterio. La facciata presenta uno schema quadrato, sormontato da una grande edicola, con arco centrale aperto contro il cielo, fiancheggiata a sua volta da edicole minori: tutt’e tre a timpano triangolare. La maggiore ospita al centro la statua del Salvatore, collocata su un alto basamento; le minori hanno invece nicchie arcuate vuote. Il portale è architravato, coronato da un timpano triangolare inserito in un attico, sul modello dell’arco trionfale. Esso, così come tutta la fascia basamentale della facciata, si presenta in conci di pietra; ai lati del portale vi sono nicchie ornamentali con bassorilievi. Superiormente il prospetto è a mattoni con bugnato angolare in pietra; così come in pietra sono la cornice orizzontale di coronamento e le edicole minori con i parapetti laterali che la sovrastano. Soltanto le paraste dell’edicola maggiore e una profilatura del suo timpano si presentano invece in pietra, essendo tutto il resto di essa in mattoni.

Architetto/progettista/artista

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