Probabilmente risalente al XIV secolo quando
si sviluppa l’abitato di Vejano da sempre conteso tra i Tignosi di Viterbo e
gli Anguillara di Ronciglione. Nel XV secolo passa alla famiglia Santa Croce.
La chiesa di S. Maria risulta esistente già dal 1344, viene
restaurata nel 1518. Passato il feudo agli Altieri, nel secolo XVII, la chiesa
viene completamente trasformata.
Compare per la prima volta nella visita pastorale del 1573-1574, la visita del 1612-1622 riporta notizie
sulla chiesa identificata come chiesa parrocchiale ma non ne è specificato il
nome. Dalla visita del 1616 è denominata parrocchiale. Vi sono istituite diverse associazioni laicali: la Confraternita del
Corpo di Cristo (citata nella visita del 1573-74), la Confraternita del SS.mo Sacramento (dalla visita del 1646-47), la Confraternita del
SS.mo Rosario (dalla visita del 1873), infine nella visita del 1720, unito alla chiesa, è citato l'ospedale della città.
Bibl. e fonti: Tuscia minore: Bassano Romano, Caprarola, Oriolo
Romano, Vejano, Roma [s.d], p. 76; Archivio vescovile di Viterbo, serie visite pastorali, visite di: Francesco Gambara, 1573-1574, vol. I, fasc. II, f. 5; Tiberio Muti, 1612-1622,
f.345; Tiberio Muti, 1616, f.
1012; Tiberio Muti, 1622, vol II,
f.239; Tiberio Muti, 1630, f. 440; Francesco Maria Brancaccio, 1646-1647, f. 142;
Adriano Sermattei, 1720, vol. II, ff. 19-24v; Gaspare Bernardo
Pianetti, 1827, vol. V, Parte II, f. 456.
Architettura
La chiesa è situata all’interno del borgo storico; prospetta ad ovest su una piccola piazza omonima ed è affiancata a sud e parzialmente a nord ad edifici residenziali; mentre ad est è rivolta verso la campagna.
Lo spazio interno è ad aula unica, preceduta da un piccolo atrio d’accesso e affiancata sull’asse mediano trasversale da una coppia simmetrica di cappelle rettangolari; completa l’impianto un grande vano presbiteriale a pianta rettangolare; contraddistingue inoltre il raccordo fra il coro e l’aula la soluzione convessa degli angoli di quest’ultima. Presso il presbiterio sono presenti due porte simmetriche, di cui quella a sud immette nella sacrestia.
Affiancano infine l’atrio una cappellina a nord e il vano quadrato alla base di un campanile a torre che si erge sul lato destro della facciata. Lo stesso vano è accessibile da una porta nell’atrio. Al di sopra dell’atrio vi è una cantoria che si affaccia con un balcone aggettante all’interno dell’aula.
Una coppia di confessionali in legno è alloggiata all’interno di nicchie al principio della navata.
Il presbiterio è rialzato di un primo gradino al limite dell’aula e di un secondo, più basso, a circa metà della sua profondità. La mensa dell’altare è isolata e nella parete di fondo è affissa una grande pala votiva con robusta cornice in stucco.
L’elevato interno è scandito da un ordine ionico su paraste, che tripartiscono le quattro fronti dell’aula, presentandosi binate ad inquadrare gli archi delle cappelle laterali. Al di sopra della trabeazione che perimetra in modo continuo l’intero ambiente è impostato un soffitto piano decorato da riquadrature.
Le due cappelle laterali sono coperte con volta a botte; mentre la cappellina a sinistra dell’accesso in chiesa ha un soffitto piano.
Lo spazio interno è illuminato nell’aula da due finestre rettangolari sovrapposte presenti su entrambi i lati convessi che si raccordano al presbiterio. Quest’ultimo è inoltre abbondantemente rischiarato da altre coppie di finestre sovrapposte che fiancheggiano la pala d’altare e da due finestre ai lati dell’ambiente.
Infine, ulteriore luce arriva dalla cantoria tramite una finestra che si apre in facciata.
La facciata, di forma rettangolare, è semplicemente intonacata e caratterizzata dall’aggetto del campanile, che svetta oltre la sommità del prospetto della chiesa. Preceduto da una scalinata piramidale di dieci gradini in peperino, l’accesso è ornato di un portale rettangolare con cornice modanata in peperino, conclusa superiormente da volute. In alto, non perfettamente in asse, si apre una finestra priva di incorniciatura. Il volume del campanile affianca immediatamente il portale; si presenta scandito in tre livelli: i primi due intonacati e con un orologio affisso in sommità; l’ultimo, relativo alla cella campanaria, costituito invece da muratura in blocchi di tufo a vista, e con singole aperture arcuate sui suoi quattro lati.