Chiesa di Santa Maria delle Farine

Edificio di culto

  • Viterbo (VT)
  • Chiesa di  Santa Maria delle Farine
  • Chiesa di  Santa Maria delle Farine

Presentazione

L’esistenza della chiesa di S. Maria delle Farine è attestata già al tempo del viterbese Silvestro Gatti che, si dice, la eresse o la ricostruì nel 1320 sulle rovine di un edificio precedente. Maggiori informazioni sulla sua storia si hanno nella seconda metà del XVI secolo quando il Cardinal Gambara - per assicurare l’esercizio del culto e l’assistenza spirituale agli abitanti delle campagne intorno a Viterbo - ordina la fondazione di due parrocchie rurali: l’una con sede in S. Maria delle Farine e l’altra in S. Maria in Sanguinara. La prima - a cui era stato riunito il beneficio semplice di S. Michele - nel 1550 risulta affidata alla cura della Società dei Cacciatori, i quali fin dal 1507 vi nominavano un cappellano. Poco dopo però si ha la testimonianza delle cattive condizioni in cui versa la chiesa: nel 1612 vi risiede un eremita, e nel 1622 a celebrarvi la messa è un cappellano sostenuto a spese dei santesi. In questi anni nella chiesa – intitolata a S. Maria e S. Daniele - risultano eretti tre altari dedicati a s. Daniele, al SS.mo Crocifisso e a s. Francesco; tutti sprovvisti del necessario. 

Il territorio della parrocchia di S. Maria delle Farine, compreso tra la Strada Romana e quella di Toscanella, era stato costituito dismembrando ventisei poderi che in origine appartenevano alla parrocchia di S. Lorenzo e quarantuno che spettavano a quella di S. Sisto. Nonostante il vasto territorio di competenza, nel 1623 si ha ancora la testimonianza delle cattive condizioni in cui versa la chiesa che risulta ormai non più officiata. Ad intervenire a favore di S. Maria delle Farine saranno i vescovi che si succederanno al governo della Diocesi e che rivolgeranno le loro attenzioni alla cura delle anime che risiedono nelle campagne intorno alla Città. Nel 1647 il Cardinal Francesco Maria Brancaccio chiama i frati dell’Ordine Carmelitano - che da poco dimoravano nel convento costruito presso la fonte del Sepale - ad officiare la chiesa. L’intervento dei religiosi non migliora le condizioni dell’edificio che, ancora per tutto il XVIII secolo,  sembrano restare disastrose. Da Mauro Galeotti si ha la notizia di un incendio che, intorno al 1780, interessa la chiesa e il suo Archivio e l’attestazione che, nel 1826, la struttura muraria dell’edificio è ridotta allo stremo, è detta “miserabile, invasa dall’umidità, e anche la casa parrocchiale è in disfacimento”. Agli interventi voluti da Giovanni Battista Paolucci nel 1885 e da Antonio Maria Grasselli nel 1900 succederanno una lunga serie di restauri: il tetto, il campanile e le navate saranno restaurati nel 1924, mentre al 1939 risalgono i lavori all’interno dell’edificio. In questi anni la chiesa passa sotto il governo dei pp. Giuseppini che, nel 1941, partecipano ai lavori di ristrutturazione riparando il tetto. Gli ultimi restauri, che risalgono al 1970 e al 1982, daranno alla chiesa l’aspetto che ha oggi.

Bibl.: A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Viterbo, 1915-20; M. Galeotti, L’illustrissima città di Viterbo, Viterbo, 2002; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, vol. II, parte II, Viterbo, 1940; G. Signorelli, Viterbo …, cit, vol. III, Viterbo, 1969.

Architettura
Il complesso edilizio di Santa Maria delle Farine è costituito dalla chiesa e dalla casa canonica. La chiesa, di forme romaniche è caratterizzata da un particolare baldacchino in pietra peperino, realizzato nel XIV secolo. La chiesa è ripartita in tre navate.

Architetto/progettista/artista

Notizie storiche

Adeguamento liturgico

Orari delle messe

Condizioni di ingresso

Fonte dei dati

Dove si trova

I progetti collegati

Qui puoi trovare

Cosa cerchi?