Chiesa dei Santi Faustino e Giovita

Edificio di culto

  • Viterbo (VT)
  • Chiesa dei Santi Faustino e Giovita
  • Chiesa dei Santi Faustino e Giovita
  • S. Faustino e Giovita_Fontana
  • S. Faustino_Pianta

Presentazione

Entro le mura della città, sulla piazza omonima, sorge la chiesa di San Faustino di cui le prime notizie risalgono al 1236 e riguardano gli interventi intrapresi da papa Gregorio IX e volti all’estirpazione dell’eresia nei territori della Tuscia. In quella data San Faustino era già in piedi (forse dal 1226) e probabilmente era già annessa alla prioria di San Luca. Alla fine del XIII secolo il vescovo Pietro concede alle chiese dei SS. Luca e Faustino numerosi privilegi. Il violento terremoto che, nel 1349, provoca ingenti danni al capoluogo della Diocesi, sembra non compromettere San Faustino che resta una delle chiese principali della città.  
L’ordine dei cavalieri di Rodi negli anni (1522 - 1526) officia nella chiesa di San Faustino e, in cambio dell’ospitalità, le concede in dono l’immagine della Madonna di Costantinopoli. Nel 1562 viene soppressa la parrocchia di San Pietro della Rocca ed unita a quella dei SS. Luca e Faustino. Nel 1824 la chiesa è riconsacrata. Nel 1870 viene canonicamente soppressa come collegiata e chiusa al culto fino al 1901 quando iniziano i lavori di restauro.
Architetturasorge all’interno del perimetro antico della città di Viterbo e le mura ne delimitano il giardino di pertinenza posto sul retro. L’organismo si affaccia sulla piazza San Faustino, così come la parte anteriore del prospetto di sinistra, mentre la porzione restante confina con altri edifici e con ambienti del complesso religioso. Il fianco destro, caratterizzato dalla presenza del campanile a torre che aggetta dal prospetto, è rivolto verso piazza Sallupara. La chiesa, disposta con asse che va da sud-est a nord-ovest, è a pianta basilicale a tre navate e coro absidato. Vi si accede dai tre ingressi in facciata, preceduti da un sagrato con tre gradini; solo gli accessi laterali sono dotati internamente di bussola lignea. Le navate sono separate da due file di pilastri con archi a tutto sesto che si alternano a passaggi architravati, ritmando complessivamente cinque intervalli per parte. Le navate laterali sono scandite in altrettante campate quadrate, su cui si aprono nicchie con altari secondari sormontati da frontespizi su colonne. Ciascuna campata è coperta da calotte a pianta circolare, alcune delle quali concluse da un lanternino. La navata centrale comunica con il presbiterio attraverso un arco maggiore sostenuto da pilastri aggettanti; lo spazio liturgico, rialzato di due gradini, è fiancheggiato da archi a tutto sesto, che proseguono il ritmo della navata, e si conclude con l’abside semicircolare. Ai lati, in testa alle navate minori, si trovano due cappelle: quella di destra inclusa nel perimetro della stessa navata, coperta da una volta a botte e illuminata da oculi; quella di sinistra, emergente, a pianta quadrata e coperta da una cupola con lanternino. Le fronti interne della navata sono articolate da un ordine architettonico di paraste tuscaniche con trabeazione continua, cui si sovrappone un breve attico con pilastrini, al di sopra del quale vi è una volta a botte lunettata. Nel presbiterio sorge al centro la mensa dell’altare, rialzata di un gradino; mentre alle spalle, nel giro dell’abside sono sistemati un coro ligneo e in asse, dietro il tabernacolo, un organo a canne. Le paraste dell’ordine nell’abside sono trattate a finto marmo giallo (a differenza del grigio che le caratterizza nel resto della chiesa) e incorniciano al centro, concluse da un timpano triangolare, una grande pala votiva, che fa da sfondo al tabernacolo. I campi laterali ospitano altri riquadri con raffigurazioni religiose. Il presbiterio è sovrastato nella parte anteriore da una cupola con lanternino e da una semicalotta nell’abside, ed è illuminato da una finestra per lato e da due oculi. La navata è rischiarata da due finestre per lato, aperte nelle lunette della volta, e da un’altra finestra in facciata. Le navate laterali sono infine illuminate ciascuna da una finestra in facciata. Il prospetto della chiesa è a salienti e si presenta nel tratto inferiore con muratura a vista di blocchi tufacei, mentre nel tratto superiore è intonacato. Scandito da pilastri ai margini e parzialmente da esili risalti verticali in corrispondenza del settore centrale, ospita in asse il portale principale, decorato da un frontespizio con colonne inalveolate, trabeazione e superiore timpano curvo; più in alto vi è la finestra rettangolare, priva di cornice, sormontata da un oculo di areazione del sottotetto. Gli ingressi laterali, anch’essi architravati, hanno frontespizi con timpani triangolari; poco al di sopra si aprono le finestre. Il campanile, a pianta quadrata, è scandito in quattro livelli, gli ultimi due forati da aperture arcuate in ciascun lato, ed è coperto da un cupolino a padiglione.

Architetto/progettista/artista

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