Presentazione
La chiesa di Sant'Angelo in Spatha (dedicata a S. Michele arcangelo) fu costruita nell’VIII secolo. Se ne
conosceva l’esistenza fin dall’epoca di Leone IV, assunto al soglio pontificio
nel 928 e venne elevata a collegiata nel 1092 quando alcuni pastori fecero
rinuncia dei diritti che possedevano su di essa. Il 18 maggio 1145 venne
consacrata da Eugenio III. L’importanza della chiesa per la città è
testimoniata dal favore che le è stato riservato da parte dei vescovi, dei
pontefici, dal Podestà del Comune che nel 1251 fissa la sua residenza sulla
piazza di S. Angelo.
Nel
1557, in
conformità con le direttive date dal Concilio di Trento, il vescovo Gualterio attua
una serie di riforme nelle chiese viterbesi, unendo la parrocchia di Santa
Croce a quella di sant’Angelo.
Nel
1746, nel corso dei lavori di riedificazione della chiesa, in un capitello vengono
rinvenute le reliquie di San Savino e di atri santi. Oggi è parrocchia unita a
quelle di S. Marco e S. Giovanni evangelista.
Bibl.: “La Rosa, Strenna Viterbese”, 1886, anno XVIII, Viterbo, Agnesotti, pp.
103, 105, 108; Le
chiese di Viterbo, a cura di Attilio Carosi, Viterbo, Agnesotti, 1995, scheda della chiesa di Sant’Angelo in Spata; G. Signorelli, Viterbo nella storia della Chiesa, Vol.
I, Viterbo, Cionfi, 1907; vol. III, parte I, Viterbo Quatrini 1964; E. Parlato, S. Romano, Roma e
Lazio il Romanico, Milano, Jaca Book, 2001.
Architettura
La chiesa è situata nel centro storico, in piazza del Plebiscito. Il suo fianco destro prospetta sulla via Sant’Angelo, il retro su via Fontanella di Sant’Angelo, mentre a sinistra confina con altri edifici. L’organismo, disposto con asse da ovest a est e preceduto da un vestibolo, è ad aula unica con tre cappelle per lato, una crociera e un coro rettangolare. L’accesso avviene tramite un portale in facciata preceduto da 5 gradini e seguito dal vestibolo, diviso dall’aula tramite una vetrata inserita tra le colonne che sorreggono la cantoria sovrastante.
Il vestibolo è a pianta rettangolare fiancheggiato da due piccoli vani a pianta quadrata, voltati a botte e chiusi da cancelli (in quello a sinistra vi è un’acquasantiera in marmo; in quello a destra un fonte battesimale in legno). Da tali ambienti si può accedere alle scalette che conducono alla cantoria. L’interno della chiesa, con piano pavimentale lievemente ascendente, è interamente articolato da un ordine ionico su paraste ribattute, decorato in finto marmo; nell’aula l’ordine inquadra tre archi a tutto sesto in entrambi i lati, che immettono nelle cappelle laterali. Queste ultime sono uguali sul lato destro e hanno pianta rettangolare; la prima a sinistra è anch’essa come quelle di fronte; mentre la seconda è a pianta quadrata e la successiva si amplia di molto in profondità con l’aggiunta di un secondo vano rettangolare.
In ciascuna delle pareti laterali della crociera si apre al centro un portale, preceduto da due gradini: a sinistra conducente alla sagrestia, costituita da un ampio vano quadrato; a destra verso un corridoio che fiancheggia la chiesa, collegato all’esterno e che conduce al campanile, il quale si erge al lato del coro.
Il presbiterio si protende leggermente oltre le due semicolonne che sorreggono l’arcata a tutto sesto che lo separa dalla crociera, ed è rialzato da tre gradini; l’altare sorge al centro isolato.
Al di sopra della trabeazione è impostata una volta a botte lunettata a copertura dell’aula, mentre lo spazio che segue è sovrastato da una volta a crociera rialzata, formata da quattro vele. Il vano del presbiterio è invece coperto da un soffitto piano decorato da pittura. Tutte le cappelle laterali sono voltate a botte. La chiesa è illuminata oltre che da una finestra rettangolare in facciata, da cinque finestre distribuite solo sul lato destro: tre ad arco ribassato, ricavate nelle lunette della volta, un’altra uguale posta nella testata della crociera e infine un’ultima rettangolare nel presbiterio. Sul lato opposto, in posizione simmetrica, figurano invece finestre cieche. Le cappelle sono tutte prive di illuminazione, ad eccezione della prima a destra che è rischiarata da una finestrella arcuata. La cantoria è retta da un ordine minore di paraste ioniche, con al centro un frontespizio aggettante, ornato di colonne e di un timpano curvo; la balconata superiore è scandita da un parapetto a pilastrini, sovrastato da grata in legno.
La facciata si presenta a capanna, semplicemente intonacata e segnata ai margini, fino a metà della sua altezza da cantonali a bugnato liscio in peperino. Al centro si trova il grande portale rettangolare, ornato da una cornice in peperino e da una lunetta sovrastante. Al di sopra di questo si trova la finestra rettangolare che illumina l’interno, fornita di una vetrata colorata; mentre ai lati, ad un livello più basso, si aprono altre due finestre rettangolari, corrispondenti a spazi ai lati della cantoria.
Il prospetto laterale a destra, in muratura a vista, è caratterizzato dalle tracce dell’antica chiesa; si scorgono infatti due porte ogivali murate, una lunetta con lacerti di affresco e una monofora; sono inoltre presenti due contrafforti che scavalcano la via appoggiandosi all’edificio di fronte. Su questo stesso lato si erge in fondo il campanile, completamente intonacato e privo di elementi decorativi, che termina con la cella campanaria ricoperta da un tetto a padiglione.