
Diocesi di Civitavecchia - Tarquinia

Si estende, nel Lazio, tra la provincia di Roma, con Civitavecchia, Allumiere e Tolfa e la provincia di Viterbo, con Tarquinia, Monte Romano e Montalto di Castro.
La sua nascita risale al 14 giugno 1854, quando con la bolla emanata da Pio IX venne ricostituita la sede episcopale di Centumcellae (l’attuale Civitavecchia) che al contempo veniva distaccata da Porto e Santa-Rufina ed unita, insieme a Tolfa ed Allumiere, a Corneto (l’attuale Tarquinia), distaccata anch’essa, insieme a Monte Romano e Montalto, da Montefiascone.
Nacque la diocesi di Corneto-Civitavecchia: la prima città manteneva la precedenza nella nomenclatura e nella cerimonia della presa di possesso, anche se la bolla sanciva esplicitamente il piano di parità e reciproca indipendenza tra le due realtà, le quali non ebbero uno sviluppo univoco sotto molteplici aspetti. Primo tra tutti, le diverse modalità di affermazione del cristianesimo.
Per Civitavecchia le prime attestazioni risalgono alle persecuzioni dei secoli III e IV, con le morti di numerosi martiri, poi divenuti patroni, e l’istituzione della prima cattedra episcopale nel 314 con il primo vescovo Epitteto. Per Corneto, si verificò un ritardo dovuto all’esistenza della scienza augurale, fulgurale e aruspicina degli Etruschi, tanto che le prime attestazioni risalgono al V secolo.
Se Civitavecchia vanta la presenza di nomi illustri come papa Gregorio Magno, Corneto si onora di essere stata dimora di personaggi di rilievo quali S. Lucia Filippini e S. Paolo della Croce. Risalenti, questi, al secolo della decadenza della città, il 1700, con quel brusco calo demografico contrapposto alla crescita urbanistica dei secoli precedenti con l’affermazione degli ordini monastici (benedettini ed agostiniani). Civitavecchia, d’altro canto, cresceva demograficamente ed urbanisticamente, anche grazie ai contributi alla costruzione dei più importanti edifici religiosi della città da parte della borghesia cittadina, costituitasi attorno ai traffici portuali. Qui la vita religiosa era gestita dagli ordini mendicanti (domenicani, francescani e cappuccini) e solo a ridosso della nuova ristrutturazione diocesana comparve il clero secolare.
Elemento comune, la presenza e l’intensa attività di un gran numero di confraternite, qualcuna ancora oggi esistente.
Nel 1816 Civitavecchia era divenuta così importante da essere sede di una delle due delegazioni della Provincia del Patrimonio.
Nel 1872 a “Corneto” venne affiancato il nome “Tarquinia”, per poi essere sostituito definitivamente con quest’ultimo sotto il regime fascista. Quella che da quel momento venne chiamata “diocesi di Tarquinia e Civitavecchia “ rimase tale fino all’8 Ottobre del 1986, quando la comunicazione della Sacra Congregazione dei Vescovi annunciava la ristrutturazione della diocesi con sede in Civitavecchia ed una nuova nomenclatura: nasceva ufficialmente l’attuale diocesi di Civitavecchia – Tarquinia.