Presentazione
Sita a circa un chilometro da Soriano sull’antico sentiero che da questo conduceva a Bagnaia, in località “La Trinità” o “Fondo di Paterno”. Sembra che il primitivo eremo agostiniano sia stato fondato intorno agli anni 1159-1164. Ampliato da papa Nicolò III (1216-1279), e ancora da Egidio Antonini nel primo ventennio del XVI secolo. Il convento è oggi completamente distrutto, mentre restano le mura perimetrali della chiesa cinquecentesca, intitolata a S. Vincenzo, che lo affiancava. Demolita l’antica chiesina, tra il 1682 e il 1709 viene costruita una nuova chiesa di più ampie dimensioni, dedicata alla Madonna della SS.ma Trinità. Tra il 1765 e il 1776 la seconda chiesa viene sostituita con quella tuttora esistente. A navata unica, la facciata è fornita di zoccolo e conci di peperino, al di sopra del portale è una nicchia in cui era un affresco caduto nel 1960 che raffigurava la SS. Trinità. Anche i vari affreschi posti all’interno della chiesa sono andati perduti.
Bibl. V. D’Arcangeli, Soriano nel Cimino nella storia e nell’arte, Soriano nel Cimino, 2014, pp. 71, 148-149.
Architettura
La Chiesa di Sant’Agostino, più conosciuta con il nome della SS. Trinità, si erge accanto alla sede comunale. Quest'ultima ha costituito per secoli il convento dei Frati Agostiniani, del quale la Chiesa rappresentava il riferimento di culto. Presenta una facciata dalle forme neoclassiche con sei lesene di ordine tuscanico nella parte inferiore e quattro lesene di ordine ionico nella parte superiore; completa l'insieme un timpano a cornici modanate; il portale d'ingresso, attorniato da fasce in peperino e piccolo timpano superiore, è sovrastato da un finestrone centrale. All’interno, ad aula unica con cappelle laterali che contengono altari minori in rari marmi policromi e che sono collegate fra loro mediante aperture ad arco, si nota una precisa armonia degli elementi che rispondono alle logiche neoclassiche già citate per la facciata esterna. La navata è coperta con una volta a botte mentre il transetto prima dell'abside rettangolare è sormontato da una volta a costoloni. Dal punto di vista artistico, si può ammirare la splendida volta affrescata con l’Apoteosi di Sant’Agostino, opera dell’artista polacco Taddeo Kuntz, allievo di Corrado Giaquinto. Dello stesso artista sono la tela sull’Altare Maggiore e quella nel transetto sinistro. Inoltre si può ammirare l’opera quattrocentesca su un altare minore raffigurante la Madonna in trono con Bambino, di scuola senese. 

