Presentazione
Romanica
nell’aspetto generale, fu iniziata tra X e XI secolo e compiuta in due riprese,
da due differenti maestranze. Forse in origine dedicata al Salvatore e a S.
Pietro, il più antico documento in cui risulta dedicata a S. Giorgio, risale al
1443. Vi era collocato il corpo di S. Turenio martire. Attiguo alla chiesa era
un convento che, probabilmente abbandonato al tempo di Innocenzo X (1644-1655),
cade presto in rovina. La chiesa viene ricostruita intorno al 1725: viene
sopraelevata, al fianco destro e all’abside vengono addossate due case, sulla
torre campanaria viene innalzato un campanile a vela. Sospesa al culto per il
cattivo stato di conservazione, è chiusa dal sec. XIX. Adibita prima a
magazzino poi ad altri usi, viene ristrutturata totalmente nel 1937 e poi affidata
alla Pia associazione dei Sacconi per la Processione del Venerdì Santo. Tutta in peperino, a pianta rettangolare, con
abside semicircolare e torre campanaria quadrata, appoggiata al fianco
sinistro. Il prospetto è a capanna. Al centro del Timpano è una bifora con
colonnina interna e pulvino prismatico. Ai lati, a forte rilievo, due angeli
custodi e i simboli di tre evangelisti: l’aquila (s. Giovanni), il bue (s.
Luca), l’angelo (s. Matteo). Il timpano è delimitato alla base da sette
formelle a bassorilievo. Sopra il portale, in bassorilievo, le figure di s.
Pietro e il redentore benedicente. Cinque formelle in bassorilievo,
probabilmente appartenute ad un edificio precedente.
Bibl.: F. Ceci, V. D’Arcangeli, L'antichissima chiesa di San Giorgio a Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino 2016, pp. 23-30; D’Arcangeli, Soriano nel Cimino nella storia e nell’arte, Soriano nel Cimino 2014, pp. 53-55.
Architettura
La Chiesa di San Giorgio è di origine medievale si trova in posizione periferica rispetto al centro storico di Soriano nel Cimino. Non è di rilevanti dimensioni, consta di una volume a pianta rettangolare affiancato da un altro ospitante la sagrestia, in basso, ed il campanile in alto. Sulla facciata, in massi di peperino locale completamente a faccia vista, sono conservati pregevoli bassorilievi, raffiguranti chimere ed ornati in stile etruscheggiante. Ai lati del portale d'ingresso sono scolpite due statue, raffiguranti San Pietro e Gesù Redentore; nella parte superiore della facciata è presente una bifora, affiancata da due angeli e dai simboli dei quattro evangelisti. Alla base, in quattro rettangoli, trovano posto fabbri, falegnami e muratori, ossia le maestranze che lavorarono all'opera. L'interno è nudo delle rifiniture, non vi sono pareti ad intonaco né tantomeno affreschi e dipinti; l'aula è caratterizzata da piccole finestre che corrono lateralmente nella parte superiore e da una terminazione absidale semicircolare, in cui alloggia la struttura in peperino tipo baldacchino dell'Altare Maggiore.