Chiesa di Santa Maria Assunta

Edificio di culto

  • Canepina (VT)
  • Chiesa di Santa Maria Assunta
  • Chiesa di Santa Maria Assunta

Presentazione

La chiesa di S. Maria Assunta in Cielo si presume risalga all’ottavo secolo ed è attestata come collegiata già dal 1011. Viene restaurata nel 1495, ma testimonianze di lasciti destinati alla ristrutturazione della chiesa sono presenti già nel 1348 e nel 1470 quando Michelangelo Canensi, allora il vescovo di Castro, offre una somma di denaro da destinare all’altare di S. Girolamo e S. Andrea, che aveva fatto edificare all’interno della collegiata. A pochi anni di distanza, nel 1490, un altro testamento a favore della chiesa di S. Maria che porta al restauro iniziato nel 1492 e realizzato sul modello della basilica viterbese di S. Maria della Quercia verso la quale i canepinesi nutrivano una forte devozione. Dopo il restauro, la consacrazione da parte del vescovo di Orte e Civita Castellana mons. Franceschini, risale al 1517. Intorno alla fine di questo secolo si trovano le prime notizie di un piccolo oratorio, annesso alla collegiata, sito presso la sacrestia, nel quale le donne appartenenti alla Compagnia del Pianto, ogni sabato, si riunivano in preghiera. Negli anni successivi, gli interventi di restauro del 1740 riguardano il campanile, e la costruzione della piramide finale. Nel 1847 è la volta della facciata che minaccia rovina; infine, nella seconda metà del 1900 il campanile viene riportato al modello antico.

Bibl.: G. Ciprini, Canepina: frammenti di storia, testimonianze di fede, Viterbo 1995.

Architettura
La chiesa sorge all’interno del borgo di Canepina al principio di via Porta Piagge; il suo accesso è rialzato su un terrazzamento che costeggia la strada. Confina a sinistra con un vicolo; mentre a destra è in aderenza con un edificio; alle spalle è abbracciata da un altro percorso stradale. L’edificio presenta un impianto basilicale a tre navate, con asse nord-sud e presbiterio a nord. Le navate sono divise da quattro colonne per lato, sormontate da archi a tutto sesto. Il presbiterio, a pianta rettangolare absidata, è di poco più stretto della navata centrale ed è rialzato di due gradini. L’area relativa all’abside è inoltre soprelevata di un ulteriore gradino e ospita un coro ligneo. Entrambe le navate laterali terminano con una cappella di testata, rialzata di un gradino e profonda quanto lo spazio rettangolare del presbiterio. Un’unica cappella laterale, a pianta quadrata, fiancheggia la navata est, in asse con la penultima arcata verso il presbiterio. Le fronti della navata centrale, scandite dal colonnato con capitelli corinzi, sono suddivise a metà circa della loro altezza totale da una cornice a toro sormontata da una teoria continua di mensole, presenti pure sulla controfacciata; le pareti superiori, rivestite di intonaco, a differenza della parte sottostante realizzata in conci di pietra, sono prive di articolazione e forate su entrambi i lati da cinque finestre rettangolari, in asse con le arcate sottostanti. Il presbiterio è caratterizzato da un’intelaiatura architettonica realizzata in stucco, composta da paraste corinzie a fusto liscio sostenenti una trabeazione contratta, di poco sfalsata rispetto alla cornice presente nella navata. Lo spazio presbiteriale si affaccia sulla navata con un grande arco a tutto sesto e comunica altresì, mediante archi minori, con le cappelle poste al termine delle navate laterali. Lo stesso ordine minore articola le due simmetriche cappelle a pianta quadrata. La chiesa è coperta da un tetto a capriate nella navata centrale e da tetti a unico spiovente nelle navate laterali. Il presbiterio è coperto da una volta a botte lunettata e nell’abside da una semicalotta con lanterna. Le due cappelle ai lati hanno volte a vela forate da lanterne. La cappella che fiancheggia la navata est è coperta da una cupola su pennacchi dotata anch’essa di lanterna. Illuminano l’interno, oltre alle finestre della navata centrale e alle quattro lanterne già indicate, tre finestre circolari in facciata, corrispondenti alle navate. Un battistero, infine, è ricavato all’inizio della navata laterale ovest, all’interno di una campata formata da due archi, fra loro ortogonali, sostenuti da un pilastro quadrato situato a ridosso della prima colonna. Contro la parete ovest è posto il fonte battesimale in pietra, inquadrato da un frontespizio architettonico che decora la parete di fondo. Lo spazio di questa campata costituisce inoltre la base del campanile che s’innalza a torre al di sopra della navatella. La facciata, in conci di tufo a vista, è a coronamento orizzontale con lieve risalto della parte relativa al campanile all’estremità ovest. Qualificano il prospetto tre portali corrispondenti alle navate: quello maggiore rettangolare con incorniciatura e superiore lunetta in peperino; quelli minori anch’essi rettangolari e conclusi da lunette. Al di sopra delle aperture laterali vi sono finestre circolari prive di incorniciatura; mentre il portale centrale è sormontato in alto da un grande oculo con cornice in peperino intagliata a fogliami. La terminazione del prospetto è risolta da una cornice rettilinea in peperino. La torre del campanile s’innanza al di sopra della facciata con un primo livello, caratterizzato da finestre arcuate al centro dei quattro lati, e con la superiore cella campanaria, anch’essa risolta da aperture arcuate. Un tetto a padiglione conclude la struttura.

Architetto/progettista/artista

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