Chiesa dei Santi Martiri

Edificio di culto

  • Tuscania (VT)
  • Chiesa dei Santi Martiri
  • Chiesa dei Santi Martiri

Presentazione

L’antica chiesetta, dedicata a san Lorenzo, sorgeva dove ora è la cappella sinistra della chiesa dei Santi Martiri. Risale al XIV secolo: nel 1323 il vescovo Angelo Tignosi conferma alcuni privilegi ai canonici di S. Maria Maggiore nei quali si riconosce il possesso della chiesa di S. Lorenzo con tutti i suoi beni e diritti. Nel 1616 la chiesa viene visitata dal vescovo Tiberio Muti che trova dipinte sulle pareti alcune figure di santi e custodite nella chiesa le reliquie di alcuni Santi Martiri (che sembra però non fossero i santi martiri patroni della città). Da quella data la chiesa di S. Lorenzo risulta unita a S. Maria Maggiore. Dalla S. visita del 1636 nella chiesa risulta eretta la confraternita di S. Lorenzo denominata società. Più volte ristrutturata, l'edificio attuale risale al 1829, anno in cui venne ricostruita spostando l’ingresso della nuova chiesa su Piazza Basile. La cappella dei santi Martiri viene ricostruita completamente dopo la distruzione causata dalla caduta della vicina torre civica nel 1954. L’intera chiesa, restaurata dopo il terremoto dl 1971, viene chiusa al culto a causa di guasti al lucernario e al tetto.

Bibl.: Tuscania: terziere di Valle: personaggi illustri e vita quotidiana, Viterbo 2013, pp. 43-45 Cedido, Visite pastorali: Visita di Tiberio Muti, 1616, f. 158 v; visita Alessandro Cesarini, 1636, f. 131; visita di Andrea Santa Croce, 1708, f. 37v - 39 v; visita Alessandro Degli Abbati, 1732, Vol. I, f. 12.

Architettura
La chiesa dei Santi Martiri si trova in piazza Franco Basile, al margine meridionale del centro storico di Tuscania, e si presenta isolata, ad eccezione del fianco destro che confina con un edificio privato; il fianco sinistro costeggia via Rivellino, mentre la parte posteriore è rivolta su largo delle Sette Cannelle. L’impianto, con asse disposto da nord a sud, è a quincunx a terminazione absidata, formato da quattro bracci, coperti da una volta a botte, da una crociera conclusa da una cupola emisferica, poggiante su pennacchi, con superiore lanterna a pianta circolare, e da quattro ambienti tra i bracci della crociera, di cui quello anteriore destro non di appartenenza alla chiesa. Il braccio meridionale, rialzato di un gradino, funge da presbiterio, dove, in prossimità dell’arcata d’ingresso, è posizionata la mensa isolata dell’altare maggiore; ai lati, l’ambiente ospita gli stalli lignei del coro, mentre sulla parete dello spazio semicircolare è collocata la pala d’altare. Al lato destro del presbiterio è presente l’ambiente della sacrestia, accessibile dal braccio orientale mediante una porta ricavata all’interno di un’arcata cieca, mentre al lato sinistro sorge un sacello a pianta rettangolare, concluso da un’abside non emergente, con ingresso opposto a quello della sacrestia e ugualmente ricavato all’interno di un’arcata cieca. Al lato sinistro del braccio anteriore è presente un ambiente accessorio, dal quale si accede al campanile. L’accesso alla chiesa è filtrato da una bussola lignea addossata alla controfacciata e sormontata da una cantoria. L’alzato interno, intonacato di bianco, è articolato da un ordine ionico su colonne lungo i lati dei bracci e su paraste nei piedritti della crociera, nelle pareti di testata dei bracci trasversali e nella parete dell’abside. Lo spazio della chiesa è illuminato anteriormente dalla finestra rettangolare della controfacciata, nella crociera da due finestre arcuate della lanterna e in ciascun braccio da una finestra semicircolare ricavata in una delle due lunette della rispettiva botte di copertura. La chiesa ha una facciata in stucco, ispirata alla soluzione di Valadier per San Pantaleo a Roma: un arco su ampi piedritti si staglia sul fondo; quest’ultimo suddiviso in due livelli da una cornice corrispondente a quella d’imposta dell’arco; mentre il tutto è coronato da un timpano triangolare. In asse si apre il portale d’ingresso architravato su colonne di ordine tuscanico e realizzato in peperino, mentre al di sopra della cornice dei piedritti è presente una finestra ad arco ribassato ricavata nella lunetta dell’arco. Il prospetto laterale sinistro è caratterizzato dai resti della facciata del primitivo impianto della chiesa, in muratura a vista costituita da blocchi tufacei, nonché dal paramento esterno anch’esso in muratura a vista, costituita da blocchi squadrati di tufo, della cappella annessa di più recente realizzazione e infine dalla presenza del campanile. L’antica facciata della chiesa, corrispondente all’interno alla testata del braccio sinistro della crociera, è suddivisa in due parti da una cornice e ha le aperture tamponate (portale sormontato da una lunetta e finestra circolare); superiormente è presente un’arcata cieca pertinente all’attuale impianto della chiesa, realizzato nel XVIII secolo. L’esterno della cappella annessa è ugualmente ripartito in due registri da una cornice aggettante con una coppia di finestre in ciascuno di essi. Il prospetto posteriore è in muratura a vista in blocchi e bozze di tufo ed è caratterizzata dalla presenza di buche pontaie. Il campanile a pianta quadrata, intonacato, si compone di due livelli; quello inferiore che s’innalza al di sopra del colmo del tetto della chiesa è privo di finestre, mentre quello superiore, relativo alla cella campanaria, presenta una monofora per lato. La struttura a torre è conclusa da una cupoletta.

Architetto/progettista/artista

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