Chiesa
parrocchiale, sorge sul luogo di una più antica chiesa curata. Nel corso della
sua esistenza subisce diverse trasformazioni: ampliamenti, restauri e
demolizioni che modificano la primitiva struttura. Il documento più antico che
attesta l’esistenza di una chiesa intitolata a S. Ermete risale al 1053. E' riportata in un elenco delle chiese
della diocesi chiamate a pagare la decima alla Santa Sede per il triennio 1295–1298. Nel 1465 la giurisdizione sulla chiesa è confermata al vescovo
di Castro. Di proprietà del Comune di Ischia di Castro, nelle visite episcopali è segnalata
da Celso Paci nel 1581, in
quella data vi era annesso un oratorio, Dalla visita del 1583 nella chiesa
risulta presente la Compagnia della Frusta. Dalla visita del 1586 la chiesa è
citata insieme ad un ospedale, e nella visita del 1589 nella chiesa venivano
convocati gli ufficiali delle confraternite della Frusta, del Corpo di Cristo e
del SS.mo Rosario. Nel 1650 vi è citata la Confraternita del Gonfalone.
Bibl. e fonti: G. Gavelli, S. Ermete martire patrono di Ischia di
Castro e l’antica chiesa matrice a lui dedicata, Ischia di Castro 1993; C. Nanni, Castro e il suo santo vescovo, San Bernardo vescovo di Castro, Roma 2004, p. 58; G. Battelli, Latium, Città del Vaticano 1946, pp. 319-326; Cedido, Archivio storico vescovile di Acquapendente, serie visite pastorali, Visite di: Celso Paci, 1581, Faldone 1, fascicolo 1, c. 27 v; Celso Paci, 1583, Faldone 1,
fascicolo 1, c. 29 v; Celso Paci, 1586, Faldone 1, fascicolo 1, c. 48; Celso Paci,
1589, Faldone 1, fascicolo 1, cc. 58-60; Mignucci, 1650, c. 2v, 77, 81.
Architettura
La chiesa si trova al centro del borgo storico di Ischia di Castro e affaccia su via Carlo Emanuele dove quest’ultima si allarga in una piccola piazza. Il suo asse va da sud a nord e i suoi lati est e ovest sono addossati al tessuto edilizio, mentre il suo lato posteriore, a nord, dà sulla campagna circostante.
L’impianto è ad aula unica con sette cappelle laterali, quattro sulla sinistra e tre sulla destra e coro quadrato di tre gradini più alto. Sul lato destro, la quarta cappella in prossimità del presbiterio è occlusa da una tamponatura e il vano interno è occupato dalla sagrestia. Sullo stesso lato, la seconda cappella si approfondisce in un altro vano quadrato, voltato a vela, dove si trova l’altare, addossato sul fondo, con il suo frontespizio architettonico. In questo vano, su entrambi i lati, vi è una porta che conduce a locali secondari. Tutte le cappelle sono comunicanti fra di loro, tramite piccoli passaggi arcuati aperti nei muri trasversali.
Al centro del presbiterio è posizionato un altare a mensa isolato su un podio di quattro gradini; ai lati dell’ambiente è collocato un coro ligneo. Nella chiesa vi è anche una cripta il cui accesso è possibile tramite una botola contenuta nella quarta cappella di sinistra in prossimità del presbiterio. Per questo motivo la cappella è rialzata di tre gradini.
L’alzato è scandito da un ordine composito su paraste che gira su tutti i lati e inquadra gli archi di accesso alle cappelle. Esso è interrotto solo dal frontespizio dell’altare maggiore, sulla parete di fondo del coro, e in controfacciata dove, a sostituire le paraste, vi è un grande arco ribattuto che evidenzia l’accesso principale in asse. Sul lato destro di quest’ultimo si apre un secondo accesso e sul lato sinistro è ricavata una nicchia semicircolare.
Al di sopra della trabeazione è impostata nell’aula una volta a botte lunettata, con sottarchi in corrispondenza delle paraste; anche il coro è coperto da una volta a botte lunettata; mentre le cappelle laterali hanno volte a botte in direzione trasversale.
La luce entra da finestre su tutti e tre i lati del coro, di forma mistilinea le laterali e circolare quella dell’altare maggiore. L’aula è illuminata da una finestra in controfacciata e da finestre aperte nelle lunette della volta: in particolare, in corrispondenza delle prime tre cappelle di sinistra e in corrispondenza della seconda e terza cappella di destra. Tutte hanno forma mistilinea.
La facciata è a pianta mistilinea con parte centrale convessa, fiancheggiata da porzioni concave che si concludono con tratti rettilinei. Realizzata in stucco, presenta una soluzione a edicola a due ordini sovrapposti, quello in basso composito semplificato e il secondo tuscanico. Il livello inferiore è più esteso di quello superiore e i due sono raccordati da volute. In sommità vi è il timpano, anch’esso mistilineo. In asse è il portale inquadrato da un ordine di paraste tuscaniche che sostengono un timpano triangolare, più in alto, al secondo ordine, vi è la finestra. Ai lati di quest’ultima delle cornici disegnano delle finestre cieche. A destra del portale principale vi è il secondo accesso alla chiesa, inquadrato da una cornice conclusa da un timpano curvo.