Concattedrale del Santo Sepolcro

Edificio di culto

  • Acquapendente (VT)
  • Concattedrale del Santo Sepolcro
  • Concattedrale del Santo Sepolcro
  • S. Sepolcro Cripta
  • S. Sepolcro Saccello
  • S. Sepolcro Cripta

Presentazione

Sita presso Porta Romana, la chiesa del Santo Sepolcro fu costruita già dalla fine del X secolo. La sua esistenza, in quell’epoca, è testimoniata dalla donazione di vasti possedimenti da parte del marchese di Toscana; le rendite di tali beni dovevano servire per i pellegrini e per i monaci di Gerusalemme da cui la chiesa dipendeva. Eretta a cattedrale da papa Innocenzo X nel 1649 a seguito della distruzione di Castro. Viene ristrutturata nel XVIII secolo con interventi che faranno scomparire gli originari aspetti di stile romanico. Gravemente danneggiata dagli eventi della Seconda Guerra mondiale a seguito dei quali è ricostruita ponendo attenzione alle antiche forme medievali. La cripta sottostante accoglie in santuario dedicato al Cristo Risorto, simile come forma e orientamento a quello di Gerusalemme e dichiarato nel 1894 monumento nazionale. Cattedrale fino al 1986 quando la diocesi di Acquapendente viene unita a quella di Viterbo, da quella data la chiesa mantiene il titolo di con-cattedrale.

Fonti: La devozione mariana nelle chiese di Acquapendente, a cura di Monica Ceccariglia e Danila Dottarelli, Acquapendente 2005, p. 9; A. Agostini, Le chiese di Acquapendente, Acquapendente 1987, pp. 9-31.

Architettura
Localizzata ai margini del centro storico di Acquapendente, la basilica minore del Santo Sepolcro si erge solitaria al termine di un’ampia piazza da cui prende avvio la via Roma, uno degli assi stradali principali della comunità. Fiancheggiata dalla strada regionale 2 – meglio nota come via Cassia – la chiesa si orienta secondo l'asse che va da nord-ovest a sud-est e si imposta su una pianta del tipo basilicale con tre navate, transetto, cripta e presbiterio conseguentemente rialzato di quattordici gradini. All'esterno, la fabbrica si affaccia sul piazzale con un prospetto articolato in tre settori aggettanti, mediati da interassi arretrati di minore ampiezza. Prominente emerge il settore centrale a sommità rettilinea. Gli altri due, infatti, accolgono al livello superiore le due torri campanarie che, uguali, si mostrano forate lungo tutti e quattro i lati da monofore riquadrate entro la muratura portante. In asse, un alto portale con cornice in pietra e timpano curvilineo segnala l'ingresso mentre, sopra, un secondo livello accoglie una finestra rettangolare sovrastata da una nicchia circolare ospitante un busto di pietra. L'ordine architettonico, che rilega al piano terreno tutto il fronte per mezzo di paraste tuscaniche poste a sostenere una trabeazione in aggetto, si ripete al secondo livello solo nel settore centrale e assume le fattezze di uno ionico, completato nella sommità da pinnacoli con sfere. All'interno, la navata centrale si sviluppa in senso longitudinale, ritmata da quattro archi in pietra poggiati su alti piloni rettangolari. Superiormente, prende forma un cleristorio sopra il quale si innesta un tetto in legno con pianelle faccia-vista sostenuto da sette capriate del tipo palladiano. Lateralmente, due strette navate – nuovamente coperte alla stessa maniera di quella principale ma secondo un'unica falda – consentono la circolazione dei pellegrini senza che da questo movimento ne risulti disturbato lo spazio centrale. Lo spazio soprelevato del presbiterio, coperto a tetto in vista, comunica attraverso un arco con il vano del coro; che è sovrastato da una volta ovale su pennacchi ed è concluso da un’abside semicircolare. Ai lati del coro, in asse con le navate minori, sono presenti infine due cappelle laterali. Sulla sinistra (nord-est) si trova la cappella dedicata a S. Ermete martire, protettore della città; sulla destra (sud-ovest) prende invece forma la cappella del Santissimo Sacramento: una sala riccamente decorata e connotata da un'abside poggiante su un diaframma di colonne dai capitelli dorati. In corrispondenza dell'altare maggiore, si dipana al piano inferiore la cripta della chiesa: un ambiente interamente coperto da volte a crociera – costolonate e ravvicinate su colonne con capitelli variamente lavorati – che, valorizzato dalla presenza di manufatti di pregio, accoglie sul fondo (sud-est) due altre cappelle lateralmente all’altare: quella sulla destra (sud-ovest) è coperta con una volta a botte ribassata ed è completamente realizzata in tufo, nonché forata sul fondo da un diaframma di pilastri che nasconde la presa d'aria e luce retrostante; l'altra, analoga alla prima ma disposta sul lato opposto (nord-est), ospita altresì statue di ceramica e una finestra sul fondo. Quanto alla sagrestia, questa si posiziona lungo il fianco sinistro (nord-est) del duomo e vi si entra solo dopo aver salito una scala di undici gradini. Sul fianco diametralmente opposto, invece, si accede ad un portico arredato con statue di pietra, comunicante con l'esterno per mezzo di una rampa di quattro gradini.

Architetto/progettista/artista

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