Presentazione
Intorno al 1140, lungo la via Amerina giunsero dei monaci benedettini francesi appartenente ad un ordine con pratiche religiose, costumi, organizzazione molto rigidi: i cistercensi. Essi avevano una struttura centralizzata e i vari monasteri dipendevano dall’abbazia da cui erano stati fondati. Tutti poi facevano capo all’abbazia di Citeaux in Borgogna.
All’interno delle mura dell’antica Falerii Novi, i cistercensi fondarono il 189° monastero figlio dell’abbazia di Pontigny: Santa Maria di Falleri. Il monastero ebbe una grande importanza per ristabilire il dominio dei papi a nord di Roma, contro antipapi e ingerenze degli imperatori tedeschi. Questi monaci vestiti di bianco erano anche grandi colonizzatori di terreni incolti e abbandonati, com’era quello intorno alle rovine dell’antica città falisco-romana.
La grande chiesa gotico-cistercense è l’unica traccia rimasta dell’abbazia dopo la sua trasformazione in insediamento rurale. Per arrivarci si attraversa la cinta muraria di Falerii Novi passando per la Porta di Giove. La chiesa fu costruita sulle rovine dell’antica città, i cui scavi sono visibili intorno all’edificio sacro che è chiuso da cinque absidi semicircolare. La facciata è ha un portale d’ingresso e, all’interno, due file di pilastri e colonne, provenienti da edifici romani, la dividono in tre navate. Secondo la tradizione cistercense le pareti non sono affrescate





