Chiesa di San Giuseppe

Edificio di culto

  • Canepina (VT)
  • Chiesa di San Giuseppe
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Presentazione

La chiesa rurale di S. Giuseppe o di S. Maria delle Scalelle è posta fuori le mura di Canepina sotto la cura della chiesa collegiata della stessa terra. Fu eretta nel 1525 e fino alla fine del XVII secolo restò amministrata e mantenuta dalla Confraternita di S. Giuseppe. Restaurata nel 1726 quando vi viene trasferita l'Immagine della Beata Vergine che era stata ritrovata sopra la porta di una cantina in luogo detto "Le Scalelle" sito di rimpetto alla chiesa. Da quella data la fortuna della chiesa sembra aumentare, si moltiplicano i lasciti e le donazioni da parte dei fedeli che garantiscono alla chiesa una agiata sopravvivenza che si protrarrà fino alla metà del XIX secolo quando, dalla visita di mons. Mengacci, l'edificio risulta un po' abbandonato e se ne ordina la sistemazione, che però non sarà mai realizzata per mancanza di fondi. Nel 1852 è descritta con un unico altare dedicato a S. Giuseppe e con una "tela stragula et magna scatet umiditate. Vitri ad fenestras desiderantur. Vas pro lotione manuum reparatione indiget; campanae carent funibus". Ancora oggi la chiesa risulta trascurata e in cattive condizioni di conservazione.

Bibl.: G. Ciprini, Canepina: frammenti di storia, testimonianze di fede, Viterbo 1995, pp. 65-68.

Architettura
La chiesa si trova subito fuori del borgo storico di Canepina, sulla via Portapiagge che porta al cimitero comunale. Di molto sopraelevata rispetto alla via che la costeggia frontalmente, essa sorge su un terrazzamento al quale si può accedere tramite una scalinata di circa venti gradini o una ripida salita, entrambe parallele alla strada e opposte nel verso fra di loro. L’edificio, con asse che va da sud a nord, è isolato su tutti i lati, ad eccezione di un piccolo volume basso addossato ad ovest, nella parte anteriore, adibito a sagrestia. L’impianto è ad aula unica con coro rettangolare rialzato di un gradino. In prossimità dell’accesso si aprono ai lati dell’ambiente due porte: quella a destra è un secondo accesso alla chiesa e quella a sinistra conduce alla sagrestia da dove si suonano le campane e si può accedere alla cantoria in controfacciata. L’interno è ornato da un ordine architettonico su paraste binate con capitelli ionici, il quale inquadra due arcate per lato. L’arco che immette nel coro è inoltre sostenuto da colonne libere. Sopra la trabeazione è impostata una volta a botte ribassata e lunettata, mentre il presbiterio è coperto da una volta a botte a tutto sesto, anch’essa lunettata. In corrispondenza di ogni lunetta si aprono delle finestre quadrate. In controfacciata una finestra rettangolare è collocata al disopra della cantoria; altre due finestre piccole e quadrate si aprono ai lati della porta principale. La facciata è a capanna, semplicemente intonacata. In asse si apre il portale rettangolare con cornice in peperino e la finestra rettangolare più in alto. Ai lati, in basso, le due finestre quadrate con cornice semplice in peperino sono protette da grate in ferro. Sul lato ovest, dal volume della sacrestia si erge in aderenza alla chiesa il campanile a pianta quadrata. Quest’ultimo, semplicemente intonacato, ha un tetto a padiglione, con la cella campanaria aperta sui quattro lati da una stretta monofora.

Architetto/progettista/artista

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