Chiesa di San Michele Arcangelo

Edificio di culto

  • Canepina (VT)
  • Chiesa di San Michele Arcangelo
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Presentazione

Già S. Maria del Fossatello e S. Maria del Carmine, col titolo di S. Michele Arcangelo è documentata già nel 1571 quando risulta di affidata ad una confraternita che provvederà al suo mantenimento fino all’incendio che distruggerà l'edificio nel 1917. Nel 1574 viene affidata ai Padri Carmelitani che vi resteranno fino al 1873. Già da tempi molto antichi è testimoniato l’interesse della popolazione verso la chiesa che sostiene i tanti interventi di restauro realizzati nel corso degli anni. Nel 1627 la chiesa viene consacrata da mons. Angelo Gozzadini. Al 1687 risalgono i primi provvedimenti relativi alla demolizione di un altare e alla posizione di una croce di ferro sulla facciata della chiesa. Seguono nel 1691 il rifacimento di alcuni baldacchini, il restauro del tetto e del pavimento. E ancora piccoli interventi di manutenzione intrapresi nel 1701. Un ulteriore restauro datato 1741 interesserà finestre, stucchi e volta, nonché la costruzione di un coretto ai piedi della volta. Le notizie più recenti testimoniano il titolo di parrocchia che viene attribuito alla chiesa nel 1917 e l'unione della parrocchia a quella di S. Maria Assunta avvenuta nel 1968.

Bibl.: G. Ciprini, Canepina: frammenti di storia, testimonianze di fede, Viterbo 1995, pp. 55-59.

Architettura
La chiesa si trova all’interno di un complesso conventuale posizionato subito al di fuori del centro storico. La chiesa, il cui asse è nord-sud, con presbiterio a sud, ha addossati sul suo lato ovest locali destinati a funzioni pubbliche e ad est, dove si sviluppa il chiostro, si trova il museo delle tradizioni popolari. L’edificio di culto è ad aula unica con quattro cappelle laterali per lato, rialzate di un gradino, e termina con un presbiterio a pianta rettangolare di due gradini più alto. Il vano del presbiterio, di poco più stretto della navata, è diviso da questa da una bassa balaustra ad andamento curvilineo aperta al centro; inoltre, lo spazio è diviso da un altare con frontespizio fiancheggiato simmetricamente da due porte che aprono sulla parte retrostante occupata da un coro ligneo. Un ordine composito su paraste inquadrante gli archi di accesso alle cappelle scandisce l’intera navata; un ordine ionico più basso, sempre su paraste, percorre i tre lati del presbiterio. Solo le due cappelle laterali verso il presbiterio si differenziano dalle altre poiché più basse, per ospitare, al disopra, coretti con balaustra. Il presbiterio ha sui fianchi due grandi quadri dipinti con cornici in stucco e sul fondo un frontespizio con timpano spezzato che incornicia una pala votiva. Quest’ultimo, a sua volta sormontato da una finestra cieca con ricco frontespizio anch’esso spezzato. Inoltre, al disopra dell’arco di accesso al presbiterio, uno stemma araldico con ai lati una coppia di angeli riempie lo spazio di testata. L’aula è voltata a botte con lunette in corrispondenza delle cappelle sottostanti. Queste ultime, come anche il presbiterio, sono coperte da volte a botte. La luce naturale entra dalle ampie finestre arcuate con frontespizio, inserite all’interno di ciascuna lunetta e da una finestra rettangolare in controfacciata, anch’essa ampia, e inquadrata da frontespizio architettonico. La facciata è a due ordini sovrapposti su paraste, il più basso dei quali corinzio e il secondo semplificato. Le membrature sono in peperino e i fondi intonacati. La parte inferiore, pentapartita, è più ampia della superiore e presenta le ali estreme leggermente arretrate. La parte superiore, tripartita, con terminazione a timpano triangolare, ha in corrispondenza delle ali sottostanti due volumi annessi arretrati rispetto alla facciata; questi ultimi si riferiscono ad ambienti conventuali. Nella campata centrale e in quelle immediatamente ai lati, al primo livello, si aprono tre porte, la centrale delle quali, più alta e più larga. Quest’ultima, oltre alla cornice in peperino, come le altre, ha una terminazione a timpano curvo spezzato. In asse con il portale centrale, al secondo livello, si apre l’ampia finestra rettangolare.

Architetto/progettista/artista

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