Chiesa del Crocifisso

Edificio di culto

  • Barbarano Romano (VT)
  • Chiesa del Crocifisso

Presentazione

Una chiesa intitolata al Santissimo Salvatore, sita fuori dalle mura ma vicina ad esse, è ricordata nel 1573. Apparteneva alla Comunità ma, rimasta in abbandono, era stata trasformata in stalla per gli animali. Fu dato ordine di ripulirla, restaurare il tetto, lastricare il pavimento e fare una porta di legno con chiusura a chiave per impedire l’ingresso degli animali. Ricordata a metà del XVII secolo, non se ne fa più menzione nelle visite pastorali successive. Affidata dapprima alla Confraternita del Nome di Gesù, l’altare maggiore accoglie un crocifisso ligneo.

Fonti: G. Musolino, Barbarano: storia civile e religiosa, Viterbo, 2001, pp. 549-550; Archivio vescovile di Viterbo, serie visite pastorali, visite pastorali di: Alfonso Binarino, 1573-1574, vol. I, fasc. III, f. 12; Tiberio Muti, 1616, f. 854; Tiberio Muti, 1622, vol II, f.  275 v.; Tiberio Muti, 1630, f. 417 v.; Francesco Maria Brancaccio, 1646-1647, f. 237; Francesco Maria Brancaccio, 1651-1653, Fasc. II, f. 66; Francesco Maria Brancaccio, 1659, vol. II, ff. n. n; Alessandro Degli Abbati, 1732, vol. I, f. 167v e f. 173; Gaspare Bernardo Pianetti, 1827, vol. V, Parte II, f. 1123; Gaetano Bedini, 1861, vol. V, ff. 389 – 697.

Architettura
L’edificio religioso è disposto con asse est-ovest ed è collocato ai margini del nucleo storico della cittadina, tanto che il suo lato sud e quello ovest prospettano sulla campagna circostante. Il fronte principale si affaccia ad est su un piccolo slargo; mentre il lato nord confina con altre costruzioni, entro le quali s’inserisce la sagrestia. La chiesa presenta uno schema ad aula con una cappella per lato e un coro ad ovest con terminazione absidata. La navata ha pareti intonacate, prive di decorazioni, ed è illuminata soltanto da due finestre rettangolari aperte sul lato sud; la copertura è a tetto a vista su capriate lignee, sebbene esternamente si presenti per un buon tratto ad unica falda. Il coro è articolato da un ordine architettonico tuscanico su paraste; al di sopra della trabeazione s’imposta una volta lunettata e la calotta absidale; lo spazio presbiterale riceve luce da due piccole finestre rettangolari collocate entro le lunette. Le due cappelle, disposte simmetricamente in prossimità del presbiterio, hanno pianta rettangolare e sono coperte da volte a botte ribassate. La cappella a nord non riceve luce naturale; mentre la cappella sud è illuminata da due finestre rettangolari poste rispettivamente sul lato est e ovest del vano. Il coro, rialzato di un gradino, comunica con la navata tramite un arco ed è delimitato anteriormente da una balaustra. Anche le cappelle laterali sono rialzate di un gradino. All’interno di esse sono presenti due altari a mensa. Dalla cappella nord si accede alla sacrestia, dotata anche di un ingresso indipendente che si apre su via del Pino. La facciata presenta una terminazione ad unica pendenza; è priva di articolazione, con muratura quasi del tutto a vista, ed è ornata da un portale rettangolare in peperino con un’iscrizione sull’architrave che recita: “A.D.JUB.MM.B.MARIAE V.PER DOLENTI DIC.” Al di sopra della facciata è collocato a nord un campanile a vela, che si erge in senso perpendicolare ad essa.

Architetto/progettista/artista

Notizie storiche

Adeguamento liturgico

Orari delle messe

Condizioni di ingresso

Fonte dei dati

Dove si trova

Qui puoi trovare

Cosa cerchi?