Presentazione
Si ignora l'epoca di erezione della chiesa dedicata ai
SS. Giacomo e Filippo, così come si ignora la data della sua consacrazione. E'
documentata già dal 1100, si sa che in origine era di piccole dimensioni e che
in seguito venne ingrandita e modificata. Le più antiche pitture venute alla
luce sono del XIV secolo, ma sulle pareti e nelle nicchie degli altari ve ne
sono di epoca posteriore. Sembra sia sempre stata parrocchia e che, in epoca
non precisata, vi siano stati uniti l'arciprelato e la cura di S. Andrea.
Situata sulla Piazza della Rocca, nel 1622 si dice non necessitasse di nulla,
ma gli altari dovevano essere provvisti di suppellettili. Il discreto stato di
conservazione dell'edificio però, sembra non durare a lungo; nel 1800 la chiesa
è definita ridotta in una condizione di "fatiscenza" e bisognosa di
restauri "urgenti e gravi". Le cattive condizioni sono attestate
ancora nel 1873 quando, in occasione della sacra visita, il vescovo Serafini la
trova talmente fatiscente per "l'ingiuria del tempo" da descriverla
come "indecente e tale da doversi inibire alle sacre celebrazioni".
Ordina che la chiesa venga chiusa al culto e il territorio di competenza della
parrocchia sia diviso tra S. Maria del Monte Carmelo, sita fuori dalla Porta
Romana, e la vicina chiesa collegiata di S. Giovanni Evangelista. Il
trasferimento non viene mai realizzato, all'inizio del '900 la chiesa di S.
Maria al Monte Carmelo viene demolita, si considerano altre chiese dove
trasferire la cura finché, nel 1913, si decide per la chiesa di S. Antonio
Abate. La chiusura al culto della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo avviene nel
1917, l'edificio viene adibito a falegnameria fino alla distruzione del 18
gennaio 1944. I lavori di ricostruzione inizieranno solo nel 1954 e vedranno la
chiesa, e gli ambienti annessi, trasformati in locali parrocchiali dedicati ad
attività culturali e catechistiche, poi sede della locale sezione della D.C.
(1957), poi nuovamente a disposizione del parroco della parrocchia dei SS.
Filippo e Giacomo rimasto senza una decente abitazione (1964), fino ad un nuovo
restauro voluto nel 1983 dal vescovo di Viterbo e sostenuto dalla comunità
parrocchiale. I restauri continueranno fino ad anni recenti e renderanno la ex
chiesa dei SS. Filippo e Giacomo una sala parrocchiale adibita ad attività
pastorali e ricreative.

